Attività fisica adattata nella malattia di Parkinson: la postura corretta migliora la qualità di vita e riduce il rischio di caduta

Carmelo Giuffrida, Simone Cigni, Michele Perniola, Rodolfo Lisi

Riassunto. Le recenti evidenze scientifiche hanno mostrato i benefici (fisici, psicologici e sociali) del trattamento con attività fisica adattata in soggetti affetti da malattia di Parkinson. Gli autori, sulla scorta di queste nuove e ottimistiche prospettive, caldeggiano il ricorso ad esercitazioni fisico-motorie mirate al ricondizionamento dell’ipomobilità, promuovendo adeguate posture ergonomiche, oltre a stimolare la coordinazione dei processi neuro-cognitivi, capaci di ridurre il rischio di caduta, dato che il trauma ad essa correlata rappresenta la causa più comune di infortunio, e di migliorare la qualità di vita.